L’ultimo Congresso Nazionale ha sancito la nascita di una opposizione istituzionalizzata. È un risultato significativo che rende legittima la manifestazione del dissenso. L’opposizione svolge alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della democrazia: a) il controllo sull’operato della maggioranza; b) il condizionamento e l’influenza sulle decisioni; c) la critica dell’indirizzo politico di chi governa; d) la proposizione di un diverso indirizzo politico che possa ottenere in futuro la maggioranza dei consensi.
Per quanto la candidatura si sia concretizzata all’ultimo momento, i tempi, i modi e la gestione dell’ultimo Congresso Nazionale Elettivo hanno condizionato non poco i risultati politici di questa opposizione.
La linea politica dell’attuale Esecutivo SNA gode oggi della fiducia della maggioranza delle Sezioni Provinciali, ma non certo della maggioranza degli iscritti.
I Governi hanno bisogno di avere come controparti non semplici minoranze ma autorevoli opposizioni.
Non è dato comprendersi del perché non venga concesso un doveroso spazio al pensiero dell’opposizione e/o la possibilità di organizzare attività, rispettose delle regole.
Si è chiesto di pubblicare su Snachannel e su “L’Agente di Assicurazione”, l’articolo (critico) che segue sullo svolgimento dell’89° Comitato Centrale di Montecatini Terme ma lo stesso è stato censurato su preciso imput dell’Editore (il Presidente Nazionale SNA). Questo non è un buon segnale!
Pubblichiamo quindi l’articolo sul sito e sulle pagine dei social della nostra Sezione Provinciale SNA consapevoli di essere testimoni scomodi, oppositori scomodi. Siamo infatti convinti che tutto questo deve avvenire per una semplice ragione: l’oppositore non risponde al potente di turno ed alla maggioranza che gli fa da contorno. L’oppositore risponde a chi lo ha eletto. Chi lo ha eletto pretende da lui che continui a controllare, che continui a proporre, che continui ad informare all’esterno su quanto avviene all’interno della nostra associazione.
Qui di seguito l’articolo oggetto di preventiva censura da parte dell’Editore delle testate ufficiali SNA-
Due sono le occasioni associative previste dallo Statuto del nostro Sindacato per confrontarsi e dibattere sull’attività politica dell’Esecutivo Nazionale: Il Congresso Nazionale ed il Comitato Centrale.
Il primo è finalizzato a stabilire la linea politica attraverso la discussione della relazione morale e finanziaria dell’Esecutivo Nazionale. Il secondo, è deputato ad approvare il bilancio consuntivo e preventivo, la relazione finanziaria e soprattutto a dibattere la politica deliberata dal Congresso Nazionale con l’esame e la discussione della relazione dello stesso EN.
Questi i contesti associativi in cui si dovrebbe svolgere il confronto democratico ed il sano contraddittorio. Sulla carta essi dovrebbero essere gli appuntamenti riservati alla “base” per porre domande, avanzare proposte e perché no, criticare in maniera costruttiva l’operato di chi è stato eletto a rappresentare tutta l’Associazione.
Il condizionale è d’obbligo, perché da molti anni (troppi) tutto questo non accade più. Nelle assise di cui sopra, il dissenziente viene ad essere quasi “demonizzato” e diventa oggetto di attacchi personali. Chi pensa con la propria testa non allineandosi, viene di fatto giudicato a livello personale. Chi esprime disaccordo viene isolato ed “etichettato” al sol fine di scoraggiare sul nascere il dilagarsi di qualsiasi forma di dissenso critico.
È oramai una deprecabile strategia consolidata che ovviamente non tiene conto del fatto che il Presidente di una Sezione provinciale, è portavoce di quanto deliberato nella propria assemblea di territorio. Un linciaggio morale ingiustificato ed ingiustificabile nei confronti di chiunque si renda parte attiva nel proporre un pensiero alternativo. Si assiste ad azioni e reazioni destinate ad un nemico, piuttosto che ad un associato.
Al solo accenno di un qualsiasi intervento non in linea, si innescano toni accesi e comportamenti scomposti che di fatto limitano la possibilità di istaurare qualsiasi dialettica. L’ultimo Comitato centrale non è andato esente da queste deprecabili situazioni.
Gli articoli comparsi sulla stampa curata dallo SNA sono degna appendice del clima instaurato. Si è arrivati a scrivere editoriali per giudicare presunti “comportamenti” piuttosto che portare a conoscenza dei lettori gli argomenti oggetto di critica, magari confutandoli nel merito. Articoli sui canali d’informazione del nostro Sindacato per i quali, manco a dirlo, non viene data alcuna possibilità di replica.
Comprimere un Comitato Centrale in un solo giorno è poco rispettoso verso chi opera sul territorio con passione ed impegno, sacrificando anche lavoro e famiglia. In più contesti della vita associativa è oramai ben nota la scarsa partecipazione della base. Il sentimento di sfiducia nella capacità del Presidente Nazionale e del suo Esecutivo di ergersi a baluardo degli interessi della nostra categoria è molto più diffuso di quanto si possa pensare. Gli scarni risultati fino ad oggi raggiunti sono la prova del nove e si incastrano in un’agenda politica altrettanto scarna.
Colgo l’occasione per ribadire alcune perplessità espresse in occasione dell’esame del bilancio, che non hanno trovato alcuno spazio nella cronaca del Comitato Centrale.
Il tema delle “donazioni” pervenute all’Esecutivo Nazionale per aiutare i colleghi colpiti da alluvione in Emilia-Romagna è piuttosto indicativo. Le somme oggetto di donazione non compaiono nelle entrate del bilancio consuntivo e sono state di circa 17.000,00€ pari a poco meno di 2,00€ ad Associato (se è vero che siamo prossimi ai diecimila iscritti). Una somma che se non fosse stata sostenuta dal fondo di Solidarietà non avrebbe permesso di supportare i colleghi in un momento così critico. È evidente che questo strumento deliberato dall’Esecutivo Nazionale ed al quale si fa spesso ricorso, non funziona. Questa inefficienza era stata avvertita dalla Sez. Provinciale di Rimini che ad esempio aveva proposto di destinare il contributo di partecipazione al Congresso Nazionale di Pula, o parte di esso, a favore dei colleghi in difficoltà. Proposta aspramente censurata da arte dell’EN, senza plausibili spiegazioni. Per rimediare a questa misura ho riproposto la costituzione di una ONLUS per raccogliere il 5×1000, come da programma già presentato al Congresso Nazionale. Un’iniziativa che evidentemente potrebbe portare ad entrate importanti senza esborso per gli associati, un segno di solidarietà a “costo zero”.
Altra critica è stata mossa in merito alla spesa eccessiva per il Congresso Nazionale elettivo dello scorso anno che, con il promesso contributo di partecipazione alle Sezioni Provinciali di 57.000€, ha addirittura portato la spesa totale per l’evento a quasi 200.000,00€. Volendo sorvolare sulla “promessa di contributo” da erogarsi in caso di elezione dell’Esecutivo uscente, trattasi di spesa che era stata giustificata dalla opportunità di non perdere una (non documentata) caparra di circa 36.000,00€. In pratica, per non perdere questa presunta caparra, sono stati erogati 57.000€ di contributi per contenere l’impegno economico richiesto alle Sezioni Provinciali.
L’aspetto finanziario del bilancio evidenzia una pianificazione di politiche tese a reperire ed a impiegare risorse per un costante ed importante aumento del patrimonio dello SNA che è già ritenuto dai più, ampiamente adeguato rispetto all’obiettivo dell’indipendenza economica. Ciononostante si persegue in questa direzione, è un dato oggettivo. Si è quindi chiesto, tra le altre, di aumentare gli investimenti nei servizi agli associati. I campi d’intervento sarebbero innumerevoli ed in buona parte già indicati nel programma elettorale del sottoscritto, ma si prende atto che nel contesto del Comitato Centrale questa istanza non è stata ritenuta degna di replica da parte dell’Esecutivo Nazionale.
Le altre critiche sono state invece oggetto di repliche “seccate”.
Responsabilmente le considerazioni sul bilancio non sono state prese a “pretesto” per non approvarlo, visto che tecnicamente la gestione delle risorse degli associati potrebbe anche considerarsi virtuosa. Si è pertanto accolto l’accorato appello del Presidente Nazionale che nella sua relazione evidenziava una preoccupazione sull’esito del voto, tanto da arrivare a dichiarare che “votare contro il bilancio potrebbe compromettere la stabilità finanziaria e la capacità dell’organizzazione di adempiere ai propri obblighi finanziari”. Tuttavia, l’anomalia permane nell’ottica di questa peculiare propensione di carattere finanziario che non dovrebbe albergare in un’Associazione senza scopo di lucro e per di più a carattere Sindacale.
Questi i contenuti “sfuggiti” alle Redazioni dei canali d’informazione del NOSTRO Sindacato e che secondo me hanno pari diritto di cronaca. Una critica costruttiva capace di fornire soluzioni alternative non può essere censurata e sostituita con opinioni e giudizi sulle persone che si sono fatte parte attiva per rappresentare la propria Assemblea Provinciale e svolgono un importante ruolo di collegamento della base con il vertice del nostro Sindacato.